Burano, l'isola dai mille colori.




14 gennaio 2018. 
E' quasi l'ora del tramonto e il cielo comincia delicatamente ad ammorbidirsi sfumando negli azzurri caldi della sera.  La luce si addolcisce, l'aria diviene frizzante, le ombre delle case si allungano fino a scivolare sotto i ponti.


Non c'è quasi nessuno per i vicoli di Burano tranne qualche gatto che fa capolino da un calle e un paio di bambini che giocano a pallone sotto al campanìl.
Penso che mi piacerebbe rimanere qui stasera.






Sederci di nuovo tutti insieme con le gambe penzolanti sopra un qualunque canale e confondere lo sguardo tra i riflessi delle case colorate. Osservarne i dettagli senza fretta continuando a chiacchierare come abbiamo fatto per l'intero pomeriggio, domandandoci se saremmo capaci di vivere qui, decidendo il colore giusto per la nostra casa e il nome da scrivere su una targhetta lucida da attaccare accanto alla porta. 
Immaginando la vista della laguna dalla finestra al mattino presto o persa nel buio della notte la sera prima di andare a dormire.
Questa volta non possiamo restare ma abbiamo  ancora qualche minuto per girovagare senza meta prima di salire sul vaporetto che ci riporterà a Venezia.
Perché è questo che esige Burano.
Sedersi con i piedi a ciondoloni  sull'acqua e perdersi.
Tra rive, fondamenta, minuscole piazzette e calli.

Perché ogni più piccola via nascosta dentro a quest'isola da fiaba merita di essere esplorata.
Bisogna infilarsi tra i vicoli, leggere i nomi delle strade e provare ad indovinare perché si chiamano così. Acchiappare  i colori delle case, salire su tutti i ponti e poi fermarsi ogni volta che ci si sente stanchi.

E tra una riva e l'altra,  sgranocchiare un bussolà, per recuperare energie proprio come facevano i marinai, raccontando ai bambini la leggenda dei merletti o le mille storie di crimini e misteri.
Facciamo un po' di geocaching dietro la straordinaria casa di Bepi e poi è davvero il tempo di andare.


Saliamo sul vaporetto e trascorriamo l'intero viaggio con i nasi appiccicati al vetro.
 La laguna diventa rosa, poi s'imbrunisce e scompare nel buio.

BURANO. QUALCHE INFORMAZIONE UTILE
COME ARRIVARE:
Da Venezia, potete:
  • recarvi a Fondamente Nove (poco più di 1 chilometro da San. Marco, camminata super piacevole), all' imbarco n.12. Acquistare due biglietti singola tratta (7.50 euro) per ciascuno e arrivare a Burano in una quarantina di minuti.
  • recarvi alla stazione di Santa Lucia (comodo per chi arriva in treno) , acquistare due biglietti singola tratta, prendere il vaporetto 3 per Murano Faro e poi cambiare vaporetto salendo sul 12 per Burano.
Se avete tempo e volete visitare anche le altre isole allora valutate la possibilità di acquistare un tour o un biglietto valido per l'intera giornata. Maggiori informazioni le trovate sul sito dell'isola di Burano.

COSA VEDERE:
Come ho già detto, la cosa migliore che potete fare a Burano è perdervi.
In ogni caso vi lascio qui sotto alcune delle cose che non potete proprio perdervi:


  • Il campanìl storto, come lo chiamano i buranesi. Costruito nel XVII secolo,  a causa di un cedimento del terreno si è inclinato di quasi 2 metri e a starci sotto,  devo ammettere che fa un certo effetto. I migliori punti da cui scattare belle foto sono il Ponte di Terranova o la Riva della Giudecca ma vi consiglio di passeggiarvi intorno e passare anche sotto l'arco colorato per guardarlo dal cortile.

  • La straordinaria casa di Bepi Sua. Giuseppe Toselli era un uomo stravagante appassionato di cinema e di pittura. Faceva il manutentore nel vecchio Cinema Favin ma quando chiuse si mise a vendere caramelle in piazza Galuppi e diventò Bepi delle caramelle. Si dice che ogni giorno disegnasse una nuova figura geometrica sulla sua casa, un luogo eccentrico come lui pieno di strani oggetti. Oggi la Casa di Bepi è senza dubbio la più originale e colorata di quest'isola magica. Da Via Galuppi  girate nel minuscolo calle del Pistor che sbuca in un piccolo campiello dove si trova la casa. Non potete sbagliarvi...

  • Un bussolà o una Esse, sgranocchiata camminando. I bussolai sono dei biscotti a forma di ciambella bucata che venivano preparati dalle mogli dei pescatori che passavano  tanto tempo lontani. Si conservavano a lungo (si dice anche per un anno!)e inoltre garantivano loro  una buona dose di nutrimento ;-). Pare che si facessero soprattutto nel periodo pasquale e che venissero conservati avvolti nella biancheria così da profumarla. Oggi li trovate un po' ovunque sull'isola,  a forma di ciambella ma anche di Esse così da poter essere inzuppati (nel latte ma anche nel vino eheh) più comodamente. Provateli, sono favolosi!
  • I Tre Ponti. E' il ponte più famoso di Burano. Congiunge tre canali e le tre vie coloratissime di Burano, Via Giudecca, Via San Mauro e Via San Martino Sinistro. Da qui si fanno belle foto ma non scordatevi di perdervi tra i vicoli che sono persino più suggestivi e pieni di dettagli nascosti.
  • Il museo del merletto. Noi avevamo poco tempo e  abbiamo preferito perderci tra i vicoli ma il merletto a Burano è una cosa seria per cui se il tempo non vi manca fateci un salto per ammirare gli splendidi lavori realizzati dall'Antica scuola di Merletto. La leggenda sulla nascita di quest'arte è bellissima: si racconta che un pescatore, promesso sposo, un giorno  che navigava  verso oriente venne attirato dal canto delle sirene. Nonostante il fascino leggendario delle misteriose creature, l'uomo, innamorato, resistette e la sua fedeltà venne premiato con un dono. La regina toccò la barca con la coda e la schiuma delle onde si trasformò in uno straordinario velo da sposa. In seguito tutte le donne del paese volevano un velo come quello della giovane sposa e cominciarono a provare a realizzarlo con l'ago e un filo sempre più fine. Era nata la meravigliosa arte del merletto...
  • Passare il Ponte Longo che collega Burano a Mazzorbo per scoprire ( e assaggiare) le vigne di Venissa. Noi purtroppo non abbiamo avuto il tempo per farlo ma  devo consigliarvelo perché ho visto qualche foto e specie se ci andate a inizio autunno non ho dubbi che sia un'esperienza magnifica.
DOVE DORMIRE:
Noi abbiamo dormito a Venezia ma la prossima volta che torneremo, come vi ho detto, mi piacerebbe restare a dormire su quest'isola da fiaba.
Su booking ho trovato questa casetta che mi ispira tantissimo:
Night Galleria- Bed & Art, coloratissima e con vista sulla laguna. Se ci andate, fatemi sapere...


Un ultimo consiglio. Se viaggiate con bimbi piccolini considerate che Burano rispetto a Venezia, è un'isola a misura di passeggino. Quasi tutti i ponti sono muniti di passerella o rampa. Inutile dirvi che tutti quei colori, i canali, i gabbiani   e la laguna saranno per loro irresistibili.



-->

Commenti

  1. Sempre fantastici i tuoi reportage! Mettono subito voglia di fare le valigie e partire!

    RispondiElimina
  2. ciao cara, che bel racconto.
    dove hai alloggiato a venezia?
    sto valutando un week end e cerco info su dove dormire e stare bene

    RispondiElimina

Posta un commento